Dal 27 al 29 dicembre scorso, il centro diocesano dell’Azione Cattolica di Acireale, ha proposto ai Giovani e ai Giovanissimi una tre giorni di riflessioni per fermarsi a meditare, al di là dei frastuoni delle feste.
L’adesione è stata grande: in molti hanno voluto appunto “sacrificare” le ordinarie vacanze di Natale per vivere un momento di fraternità in associazione.
Per la prima volta, il tema del campo non è stato subito presentato ai ragazzi lasciando loro il compito di interpretarne il titolo alla luce del fatto che, durante il primo giorno, le attività proposte venivano continuamente scombinate. In questo modo, giovani e giovanissimi sono entrati indirettamente nel cuore della tematica: l’imprevisto, l’evento non programmato che spesso nella nostra quotidianità ci lascia spiazzati.
Per questo motivo, possiamo dire che il filo logico del campo è stato proposto ai ragazzi come una matassa da “sgarbugliare”, dipanando attività dopo attività il senso di quel “E ora?” per giungere ad una risposta.
Per iniziare, al di là di saluti e presentazioni, i campisti nel primo giorno hanno giocato con una versione alquanto originale del Monopoli, il “Parrocchiopoli”: tra lanci di dadi giganti e sfide, le quattro squadre in gioco si sono affrontate dovendo fare i conti anche con accattivanti imprevisti e probabilità, come nello spirito del gioco originale.
La seconda giornata invece è stata caratterizzata da due laboratori che hanno focalizzato meglio il tema: uno attraverso il gioco e la rappresentazione di improvvisate ed esilaranti messe in scena, l’altro, attraverso l’analisi degli imprevisti che possono capitare nella vita. A conclusione di questa giornata, sono stati consegnati ai ragazzi tre brani di Vangelo di Matteo da leggere e meditare. Nell’ultima giornata infatti, ognuno di loro ha scelto il brano che più rappresentava il senso dell’imprevisto ed ha preso parte alla relativa Lectio divina (tre diverse tenute dai sacerdoti: Domenico Massimino, Giuseppe Pavone e Salvatore Grasso).
Con la Lectio e la meditazione personale i ragazzi hanno potuto comprendere quanto nella nostra vita i così detti “imprevisti” a volte non lo sono affatto, ma fatto parte di un progetto più “alto” che è chiaro solo a chi, con fiducia e perseveranza, si abbandona con sincera fede al progetto del Padre; e quell’interrogativo che viene fuori dallo spiazzamento iniziale, diviene occasione per essere ancora una volta missionari e testimoni di quella buona novella, che è Cristo stesso.
Qui di seguito riportiamo le testimonianze di alcuni giovani e giovanissimi che anno partecipato al capo:
E ora? È ora!
Sotto questo slogan è cominciata la mia avventura di campo. Non avrebbero potuto scegliere slogan migliore: da una domanda si arriva ad una certezza.
Prima di questo, il mio ultimo campo è datato Estate 2013 e da allora sono cambiate molte cose. Dopo quel campo infatti mi sono allontanato notevolmente dalla parrocchia e quindi dall’Azione Cattolica. Quest’anno ho deciso di ritornare: frequento le riunioni di AC, partecipo maggiormente alle attività parrocchiali e sento la mia fede più solida. Alla proposta di partecipare ad un campo diocesano però, ero molto titubante. Non ne avevo mai fatto uno, per cui le mie conoscenze si sarebbero limitate soltanto alla mia parrocchia, e poi perché impiegare in questo modo le vacanze natalizie? Sebbene con l’interrogativo in testa “e ora? Cosa mi aspetta?”, ho accettato questa opportunità.
Il tema del campo è stato “l’imprevisto”, analizzato sotto ogni sua sfaccettatura. L’alternanza dei momenti ludici alle sane riflessioni, ci ha portati a giungere alla conclusione che l’imprevisto non sempre ha un’accezione negativa. L’imprevisto sviluppa in noi la capacità di riorganizzare la nostra vita. Quest’ultima non rientra perfettamente in uno schema definito, ma molto spesso ci sono degli eventi che ne deviano il percorso. Ed è proprio in questi casi che viene fuori la nostra vera essenza: l’imprevisto serve anche a conoscere meglio noi stessi.
E in tutto questo qual è il ruolo di Dio? La risposta è nel Vangelo; più precisamente nel passo del Vangelo che tratta il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Sebbene ci fossero solo cinque pani e due pesci, Gesù non congedò la folla, destando stupore tra i discepoli. Ciononostante essi si fidarono di Cristo e tutti mangiarono. La mancanza di cibo per i discepoli fu un imprevisto, ma hanno comunque riposto la fiducia in Gesù, il quale sfamò tutti. “Siate generosi e scoprirete l’abbondanza di Dio” – Con questo invito Padre Giuseppe Pavone ha racchiuso il suddetto passo del Vangelo. Reagiamo all’imprevisto riponendo la fiducia in Dio e Lui ci ricompenserà.
Sono tornato a casa con il cuore stracolmo di gioia. La gioia di aver conosciuto tanti ragazzi nuovi, con i quali non vi è mai stata freddezza, sin dall’inizio. La gioia di aver vissuto un campo molto ben organizzato e per questo faccio un plauso all’équipe e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa fantastica esperienza. La gioia di aver trovato le risposte agli interrogativi che mi turbavano prima della partenza.
Se ci si affida a Dio i dubbi divengono certezze. E ora? È ora!
Angelo Riccobene
Parrocchia Santa Maria la Stella
È ormai parecchio tempo che faccio parte dell’Azione Cattolica, ben 13 anni, ma nonostante ciò, non avevo mai partecipato ad un campo diocesano. Lo slogan che ci ha accompagnati durante questi tre giorni è stato: “E ORA? È ORA!” e il tema principale è stato l’imprevisto visto non solo come aspetto negativo, ma anche dal suo lato positivo. A questa tematica sono state collegate tutte le attività; quella che mi è piaciuta maggiormente è stata l’attività svolta durante il pomeriggio del secondo giorno, durante la quale ognuno doveva scrivere in dei bigliettini, in forma anonima, un imprevisto che ci ha cambiato la vita e successivamente, in maniera casuale, venivano ripescati, letti e discussi. Spesso crediamo di essere di fronte a problemi enormi ai quali non riusciamo a trovare soluzioni, ma in realtà, visti dagli occhi di qualcun altro, sono molto più piccoli di quel che crediamo e facilmente risolvibili. Sono tornata a casa felice di aver scelto di partecipare a questo campo. Esso si è presentato a me come un imprevisto, uno di quelli che ti cambiano la vita e ti fanno vedere le cose con altri occhi. Gli occhi di chi ha consolidato la propria fede.
Angela Santini
Parrocchia Santa Maria la Stella
Nonostante le perplessità iniziali dovute al fatto di dover passare 3 giorni fuori di casa nel periodo delle vacanze, sono contenta di aver partecipato a questo campo che mi ha dato la possibilità di fermarmi un momento a riflettere in un periodo molto frenetico e mi ha dato modo di confrontarmi con gente diversa che mi ha fatto vedere le cose da un altro punto di vista.
Claudia Fichera
Parrocchia Sant’Isidoro
Personalmente questo campo ha rappresentato una svolta nella mia vita, mi ha fatto conoscere un modo nuovo di vivere e vedere le cose, grazie all’equipe ed a tutti i partecipanti ho passato tre giorni fantastici nella fratellanza e nella fede, aspetto con ansia il prossimo campo diocesano.
Mirko Buloco
Parrocchia Santa Maria del Rosario in Fiumefreddo