Un altro anno associativo sta per concludersi e sta per cominciare per la nostra associazione il tempo d’estate, ricco anch’esso di iniziative: campi scuola, grest, gite parrocchiali e chi più ne ha più ne metta.
Ma c’è ancora qualche bella storia da raccontare e condividere. Io per esempio vorrei raccontarvi del quadrangolare di calcio “Una rete per la Caritas” che si è svolto al Palavolcan qualche settimana fa, esattamente il 25 maggio scorso. Le squadre partecipanti erano: Seminario e Clero diocesano; Amici delle Missioni; Agesci; la nostra Azione Cattolica. Lo scopo, ovviamente di beneficenza, era il contributo alla realizzazione di una scuola per i bambini della Guinea Bissau, costretti a fare chilometri a piedi in condizioni disagiate per soddisfare il loro diritto all’istruzione. Non è la prima volta che la nostra squadra partecipa a questo torneo, anzi i nostri giovani sono spesso stati i vincitori del torneo. Io mi sono conservata nel cuore alcune impressioni che ora vi trasmetto.
La prima è questa: è stata una serata trascorsa in allegria e in compagnia di tanti amici, appartenenti a realtà diverse, ma uniti per uno scopo comune. Tanto uniti e amici che le tifoserie si sono vicendevolmente prestate i tamburi per utilizzarli a turno durante le partite per incitare i loro beniamini. E anche i cori erano belli e significativi: le nostre giovanissime per esempio hanno preparato canzoncine e slogan inneggianti alla Carità, unica vincitrice ammessa del torneo. Devo dire che il pubblico ha “lavorato” bene: i discorsetti ufficiali dei responsabili delle associazioni non si sentivano molto, ma vi assicuro che è stato bello esserci, insieme agli altri e per uno scopo giusto.
La seconda impressione è relativa alla nostra squadretta. I nostri ragazzi erano affiatati e combattivi, si sono classificati al secondo posto (il Clero diocesano, vincitore del torneo aveva i brasiliani in squadra!) e soprattutto erano espressione dell’unitarietà dell’associazione, in quanto provenienti dal settore giovani e dall’equipe Acr. I ragazzi hanno portato in campo tutto l’entusiasmo possibile e mi è molto piaciuta la grinta dell’allenatore- dirigente- giocatore Mariano che da bordo campo non smetteva un attimo di incitare gli altri a dare tutto quello che avevano.
Ed è proprio questa l’ultima cosa che voglio sottolineare. Abbiamo detto che lo scopo era di beneficenza, ed infatti erano predisposte sui tavoli alcune cassette delle elemosine in cui depositare ognuno la sua offerta. Ed io ho visto le nostre ragazze fare ripetuti viaggi verso le cassette, per depositare anche gli ultimi spiccioli. Proprio come dice lo slogan evangelico che ci ha accompagnato in questo anno: “Tutto quanto aveva per vivere”
Anna Maria Cutuli