Il Campo invernale in questi anni è diventato il periodo delle vacanze natalizie più atteso da ogni giovanissimo che si rispetti. Questa volta però è nato quel leggero timore di non rimanerne pienamente soddisfatti sapendo di partecipare ad un ritiro e non ad un vero e proprio campo. Vivere un ritiro è stato come allontanarsi dalla realtà caotica e piena di impegni per avvicinarsi ad un clima totalmente diverso, fatto di riflessione, confronto, dibattito e comprensione. Dal mio punto di vista questi due giorni passati con vecchi amici e persone sconosciute, che però mi hanno trasmesso molto, sono stati davvero d’insegnamento. Personalmente tengo tanto al confronto e al dibattito, scaturiti però da una serie di insegnamenti e di conoscenze avuti prima delle varie attività nelle lectio divina. Grazie alle parole e alle esperienze raccontate dai Parroci presenti di volta in volta e dall’equipe, sempre attenta e pronta a risolvere ogni dubbio, il dibattito tra noi ragazzi è stato costruttivo ed intenso, presente anche al di fuori del momento dedicato alla riflessione.
Il tema affrontato poteva sembrare scontato, la storia dei Re Magi e della stella cometa è conosciuta e da sempre commentata, ma questa volta è stata descritta in modo diverso. Abbiamo analizzato le paure e le incertezze dei tre viaggiatori, che corrispondono a quelle di noi cristiani, e abbiamo riconosciuto l’importanza della meta, intesa come obiettivo, come viaggio, come passaggio, come sogno, come punto di arrivo, come punto di inizio. Ho apprezzato davvero questa visione di meta, che io ho inteso come una molteplicità di obiettivi e tappe che ognuno di noi affronta nella propria vita, da vivere però in modo differente e che segnano ognuno di noi. La meta è quel momento in cui porti a termine un determinato obiettivo per intraprenderne subito uno nuovo, a volte senza neanche farci caso.
La stella cometa, protagonista del lungo viaggio dei tre scienziati, si collega al significato di meta perché indica la guida che ci consiglia e, appunto, ci guida verso la giusta via, verso la prossima tappa da bruciate.
La stella è luminosa, come luminosa è la scia che lascia, la quale noi cristiani siamo portati a seguire per arrivare alla verità.
Ovviamente in questi due giorni non sono mancate le occasioni di riposo e divertimento, come lo zucchero nei letti dei poveri maschietti o la posta sempre piena di pettegolezzi, ma sono questi elementi ad aver reso il ritiro più leggero e spensierato, e allo stesso tempo carico di riflessione e di serietà.
Mi piacerebbe partecipare nuovamente ad un ritiro del genere, dove il dibattito ed il gioco sono ben “proporzionati” tra loro e dove ci si può confrontare su argomenti difficili da discutere altrove, perché si sa, di questi momenti non ne vivremo mai abbastanza.
Cecilia Sicali