E’ già passata una settimana da quando la nostra Acireale e i paesi vicini sono stati colpiti dal maltempo che tanti danni ha provocato. Solo danni, per fortuna, e tanta paura: in altre pari di’Italia ancora oggi si piangono morti. Il nostro grazie al Signore che ci ha protetti e salvati: sulla barca alla deriva nel mare in tempesta egli ci ha raggiunti camminando sulle acque e ci ha esortati ad avere fede in Lui.
Vorrei, alla luce di questa esperienza, condividere con voi alcune riflessioni. La prima è questa:
finora, vedendo certe immagini televisive, ce la siamo cavata con un generico e superficiale “poverini!”: quant’è diverso sentire l’eco lontano delle disgrazie altrui! Adesso sappiamo, per averlo provato sulla nostra pelle, cosa vuol dire scoprirsi all’improvviso fragili, vulnerabili e completamente indifesi. Sono sicura che ricorderemo per sempre il vero significato di parole come compassione e solidarietà.
La seconda riflessione prende spunto da tanti passi della Bibbia in cui si riconosce Dio come creatore e padrone di tutti gli elementi della natura, che ascoltano la Sua voce e ubbidiscono alla sua parola. Il salmo 8 ad esempio ci ricorda la meraviglia e lo stupore che l’uomo deve provare di fronte al creato. L’uomo che è ben piccola cosa, ma è colui che Dio stesso ha posto al centro delle cose create. Ma è Dio il Signore dell’universo, e altri passi della scrittura ci mostrano, attraverso gli elementi della natura, il suo volto terribile ma anche tenerissimo: “tuona il signore sulle acque” “dalle sue riserve libera i venti” ma anche “irrighi i solchi e spiani le zolle” “tutto canta e grida di gioia”.
La terza riflessione discende direttamente dalle prime due: il Signore nella sua saggezza ha stabilito l’uomo come custode del Creato. A noi è affidata la grandissima responsabilità di usare il mondo e le cose per la nostra felicità, ma senza stravolgerle: impariamo quindi ad onorare e rispettare la natura, osservandone le regole per vivere in armonia lodando il Signore, come ci ha insegnato Francesco di Assisi, insieme a tutte le creature.
Anna Maria Cutuli