Donare
Immersi nella società dei consumi e del profitto questa parola può suonare strana e “fuori moda”. In ogni caso, oggi risulta poco comprensibile.
Ma il dono segna l’inizio della nostra vita personale e, risalendo, della vita di ogni uomo e del mondo. Nessuno si è autogenerato e a nessuno è stato chiesto il permesso di nascere. La vita è dono che ci sorprende, è invito alla responsabilità.
La dinamica del dono, allora, attraversa ogni fibra del nostro essere ed operare e ci indica il modo di spendere le nostre energie nel tempo che ci è dato di vivere. Quando l’uomo abbandona la logica che lo ha generato, si condanna all’insignificanza o alla stupida bramosia, che desiderando solo per sé finisce con l’autodistruggersi.
Apprendere a vivere significa, invece, volgere lo sguardo a Dio che si regala all’uomo senza pretendere e che intende risvegliarlo dal sonno dell’egoismo attraverso l’amore. <<Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo Figlio>>, così ci ricorda il Vangelo di Giovanni. Il volgersi di Dio all’umanità si manifesta in pienezza nell’amore che dona, che si lascia avvicinare nell’umanità di Gesù.
La vita di ognuno di noi è così posta nella condizione di espandersi non accumulando ma regalando. L’uomo è chiamato a diventare dono per l’altro. La vita ricevuta in dono si realizza pienamente quando diventa regalo per gli altri. In questo farsi dono ognuno non perde la propria ricchezza, anzi ne accresce il valore.
Don Sebastiano Raciti