Fraternità
Il cristiano, seguendo l’esempio e la parola di Gesù, è un costruttore di comunità, è nel mondo perché gli uomini apprendano a chiamarsi e a vivere da fratelli.
Il comandamento dell’amore è già presente nell’Antico Testamento e Gesù invita a farlo diventare il centro ed il cuore della vita dei discepoli. L’altro è il mio prossimo, colui che mi è accanto, vicino in una prossimità non scelta, né voluta. Fratello, allora, non è una realtà determinata dalla simpatia o dall’affetto, ma un riconoscimento della paternità di Dio che non è bene esclusivo ma condiviso. Se Dio è solo “mio” Padre, non è più il vero Dio ma una maschera costruita dal mio egoismo.
Nella preghiera del Padre Nostro, infatti, Gesù ci ha insegnato: “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, legando indissolubilmente il perdono di Dio a noi alla misura della compassione verso il nostro prossimo.
Dio è amore, comunione (Trinità) e chi lo riconosce e lo adora deve poter mostrare con la fraternità che Egli esiste ed ha cura dell’uomo. La fraternità cristiana porta, allora, la responsabilità della testimonianza nel mondo, che non si esprime solo parlando di Lui, ma mostrandolo nella condivisione.
Dentro un contesto sociale e culturale che punta sull’esaltazione dell’individuo dimenticando che nessuno può esistere da solo e per sé solo, il cristiano accogliendo il prossimo e costruendo fraternità, diventa segno eloquente della presenza di Dio.
“Nessun uomo è un isola”, diceva un celebre scritto e così Dio sogna l’umanità ed ha fiducia che questo sogno si realizzerà se anche noi continuiamo a crederci e per questo ci impegniamo.
Don Sebastiano Raciti