INIZIO
La Sacra Scrittura si apre con le parole “In principio…” (Gen 1,1) che danno il senso dell’iniziativa sovrana e gratuita di Dio e l’origine del mondo e dell’uomo. E’ Dio a “sporgersi” verso ciò che ancora non esiste per donargli vita e farlo venire alla luce: il creato e l’uomo, allora, sono partecipazione di questa mirabile iniziativa divina e ricevono esistenza da questo inizio.
Ma questa parola con cui si apre l’intera storia sacra ci introduce ad un altro aspetto, che va tenuto insieme all’origine della creazione: l’origine, l’inizio della storia della salvezza. Dio, secondo il testo ispirato, mentre chiama ogni cosa all’esistenza invita l’uomo e il suo mondo ad entrare nello spazio del Suo amore, costituendolo partner di un dialogo di amicizia (alleanza), per introdurlo a conoscere l’origine da cui proviene – immagine e somiglianza di Dio – e la meta a cui è destinato, la comunione con Lui.
Ma nel racconto genesiaco, ad un certo momento, si interpone un’iniziativa dell’uomo – sotto l’inganno di satana – che sembra condurre tutto ad un destino di tristezza e morte. Questa iniziativa sovvertitrice è il peccato che fa allontanare l’umanità da Dio e la chiude nella povertà assoluta: forte è in tal senso l’immagine della nudità dell’uomo e della donna dopo la caduta.
La seconda parte del testo ispirato, il Nuovo Testamento, si apre ancora con le stesse parole e con una novità: <> (Mc 1,1). Un nuovo inizio che contiene tutta la storia dell’amicizia con Dio non distrutta dall’iniziativa dell’uomo e che allo stesso tempo segna l’irrompere di una lieta notizia (Vangelo) che segna una tappa definitiva, perché Dio viene ad abitare l’umano per trasformarlo con il dono del Figlio.
Quando l’uomo non ha paura di legarsi a questo inizio di Dio è nella felice situazione di riportarsi sempre a quel principio, all’origine e recuperare così la possibilità di vivere in pienezza il dono della vita.
Don Sebastiano Raciti