La vita di Camilla è caratterizzata da un incontro con il Signore Gesù “…. Scoprire che la mia vita ha avuto un senso solo perché ho incontrato te e me ne sono innamorata” (manoscritto 9 marzo 2013)
L’incontro diventa una relazione, non con una persona qualsiasi, ma con la Persona di Gesù Cristo. Una tale relazione chiede silenzio e ascolto, da cui si avvia un dialogo d’amore; e provoca tanti atti di fede, finché Camilla giunga alla “ consapevolezza di muovermi nell’ambito sublime della tua volontà” (manoscritto dicembre 2012) e ad un agire “in sintonia con la tua volontà ed il tuo Vangelo”
I molti atti di fede responsabilizzano e producono frutti (manoscritto ottobre 2004): “la luce della fede” “ apre e chiude pezzi della nostra storia”, “è promessa di altra grazia”, “è sede privilegiata di altri progetti d’amore”
Camilla accoglie dal Vangelo l’invito a non turbarsi:
“Non si turbi il mio cuore, dinnanzi all’imprevisto, alle tue sorprese che arrivano, anche nel bel mezzo di ore tranquille, e scombinano i programmi, a far saltare tutte le chiusure, a sparpagliare i fogli che sembrano aver già raccontato la vita.
Signore, come saprò trasformare in dono di grazia questo mio tempo … [quando scrive ha già 88 anni] anche se potrebbe essere crocifiggente? Come, senza che il mio cuore si turbi, senza che tremi?”
“Ma la mia fede ha bisogno di essere rimotivata, per essere vissuta fino in fondo” per giungere alla consapevolezza di “sapere che questo tu volevi da me” “anche in assenza di “fremiti di gioia!”(manoscritto dicembre 2012)
Ma Camilla conosce la Gioia che le è stata promessa: “E sarà gioia piena ed immensa.La gioia è qualcosa di interiore che ci fa sentire in pace anche nelle tribolazioni: è questo il miracolo della fede. Il Signore ci vuole sereni. E ci rassicura.
Ella sa bene che la gioia, frutto dell’amore, è il sapere di essere stati amati per primi, con un amore senza misura, capace di donare la vita.
Gesù è la Via, la Verità, la Vita; il suo amore è la Verità sull’uomo, per ogni uomo. Gesù è il Maestro che insegna il rispetto per la dignità di ogni persona mediante il servizio reciproco di fratelli che si amano e si lavano i piedi vicendevolmente.
Ma questo è il cammino verso Gerusalemme di Gesù fino al dono del corpo e del sangue sulla Croce, divenuto pane e vino nell’Eucaristia, nutrimento per noi che abbiamo creduto in Lui e vogliamo seguire le sue orme, rimanendo con Lui e sempre da Lui sostenuti in un incessante cammino di un popolo di fedeli, divenuti fratelli, nella Chiesa, dove la fede si alimenta insieme, esercitando il servizio, l’amore e il perdono reciproco.
Nella Chiesa, impariamo:
– a diventare dono reciproco, ad accettare la croce nel nostro vivere quotidiano (quella croce “che tende materne le braccia”, come scriveva nel 1942);
– a dilatare il nostro cuore perché ci sia spazio per ogni persona.
“ Il cuore dilatato può superare gli ostacoli, sa aspettare in attesa attiva. Il cuore dilatato emana gioia.
Si vive bene accanto a uomini che amano con cuore dilatato”.
Tutto questo è un cammino, un dinamismo continuo che rende nuova esperienza e presente ogni ora, perché è il frutto dell’amore, che si nutre e si alimenta della Parola e che trova terreno fertile perché il chicco di grano marcisca e rifiorisca e doni ”la spiga matura colma di chicchi d’amore per chiunque vi passa accanto” (manoscritto del 2012).
Da questa esperienza, da una lunga vita di relazioni cariche d’amore scaturisce il dialogo d’amore con il suo Signore (manoscritto 22 giugno 2009),“Tu ed io”, dialogo che può svolgersi “ occhi negli occhi”, “in una danza infinita”, che permette di raccontare “le dolorose povertà”, capace “di attendere cieli nuovi”, di “accogliere la croce e il dolore” per ”camminare insieme”, “ per colmare ogni vuoto del cuore” , “ nella dolcezza infinita del suo Amore avvolgente”.
Camilla non ha avuto una vita facile né una vita felice. Ha conosciuto il dolore, la sofferenza, l’incomprensione, la solitudine, l’ingratitudine … tuttavia, è stata una donna pacificata, serena, disponibile.
Tutto ha saputo elaborare nella fede in Gesù Cristo, suo compagno di cammino, Suo Maestro di vita, lasciandosi modellare imitandone lo stile, il modo di vivere; a Lui si è affidata, volendo somigliare a Lui, assorbendone tutta la Sua bellezza, ridonando consapevolmente tutto di sé nel profondo desiderio di essere “strumento dell’Amore di Dio” e “riflesso del Suo Amore”.
Possiamo esprimere la nostra gratitudine a Camilla prendendo alla lettera il Vangelo esercitandoci anche noi a viverlo con gesti di accoglienza, di servizio e di perdono, vivendo da fratelli.
Teresa Scaravilli