Venerdì scorso 15 marzo si è svolta in molte città e piazze di tutto il mondo una manifestazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico che già il nostro pianeta sta vivendo. Non è più una minaccia che riguarda un futuro lontano: è qui, adesso, e cominciamo a vederne i segni anche se stentiamo ancora a crederlo. I giovani, consapevoli che saranno loro a vivere sulla loro pelle i rischi maggiori, hanno preso l’iniziativa sull’esempio e la spinta di Greta Thunberg, la sedicenne di Stoccolma che da otto mesi ogni venerdì sciopera per il clima. Una ragazzina che da sola è riuscita a dare l’esempio e, come ha detto un altro ragazzino intervistato in uno dei tanti servizi trasmessi nell’occasione in TV, ha trasformato il piccolo fiocco di neve in una valanga.
Un comitato cittadino ha organizzato una manifestazione anche ad Acireale e la nostra associazione ha aderito all’iniziativa. Ho partecipato a nome di tutti i nostri soci, molto sensibili al tema dell’ambiente: non è un caso che da due anni celebriamo la “giornata del Creato” e cerchiamo in quell’occasione di riflettere sulle indicazioni espresse da Papa Francesco nella enciclica Laudato si. Come abbiamo avuto modo di vedere e ancora vedremo nei prossimi appuntamenti dedicati al tema, anche il Centro Nazionale ha voluto fornire piste di riflessione e attività che abbiamo già utilizzato nel nostro incontro del 2 settembre 2018 al Castagno dei cento cavalli.
Ma torniamo a venerdì scorso: in piazza Garibaldi, luogo della manifestazione, c’erano tante persone che spesso ho incontrato in varie occasioni in città, ma con cui non avevo mai parlato. Ci siamo presentati, abbiamo condiviso esperienze e pensieri, abbiamo scritto e decorato i cartelli che ci servivano per la manifestazione. C’erano anche tanti giovani, studenti dei nostri licei e con loro abbiamo parlato del futuro, di speranze, di progetti. È venuta anche una intera classe di bimbi dell’asilo, ognuno con il suo disegno in mano, accompagnati dalle maestre. Una bella occasione di incontro: ho stretto relazioni, ho parlato della nostra associazione, di quello che facciamo insieme, ho ricordato il messaggio del Papa per questa Quaresima. In esso si dice che è il peccato dell’uomo che ha danneggiato la Terra, creatura anch’essa; e che è il peccato che ha portato l’uomo a rifiutare il giardino e a scegliere un deserto come luogo in cui vivere.
Ma non è ancora troppo tardi: abbiamo ancora un po’ di tempo per cambiare rotta e salvare noi stessi e il nostro pianeta. Nel linguaggio dei credenti si chiama conversione, ed è un cammino verso la Vita che dobbiamo compiere insieme a tutti gli uomini di buona volontà.