3. Affidarsi al mistero
Dio è il mistero e rimane sempre tale.
Ma egli è l’abisso in cui è accettata la mia esistenza, egli è il vicino e non solo il lontano, il perdono e non solo il giudizio, egli riempie di se stesso, in modo silenzioso ed inafferrabile, la mia ricerca, la smisuratezza della speranza e l’esigenza infinita del mio amore.
Credo che Natale sia lasciarsi avvolgere, silenziosamente, da questo mistero.
Se questo accade, in me è già Natale, avviene quell’arrivo di Dio che il cristianesimo chiama “grazia”.
Celebrare la liturgia, soprattutto in questi giorni della novena, è avere questa disponibilità ad entrare nel mistero di Dio, nel suo spazio, nel suo tempo.
Nella celebrazione entriamo nel mistero di Dio, in quella strada che noi non possiamo controllare: Lui soltanto è l’Unico, Lui la gloria, Lui è il potere, Lui è tutto.
Affidarsi a questo mistero!
Don Vittorio