Non è stato forse casuale che l’Assemblea dell’Azione Cattolica di Acireale si sia svolta ieri in concomitanza con la giornata missionaria mondiale, ricordando a tutti noi che, sia come singoli individui che come soci, siamo chiamati a essere testimoni di misericordia ed a servire una chiesa in “uscita”, per usare una definizione tanto cara al nostro Pontefice.
Ospitata nei locali della parrocchia San Paolo, l’Assemblea, che ha segnato l’inizio dell’anno associativo, è stata arricchita dalla presenza del presidente nazionale Matteo Truffelli che è intervenuto sul tema della giornata “La vera gioia: i credenti inquieti e la rivoluzione delle beatitudini”.
«La vera gioia non può essere astratta, disincarnata, caratterizzata da un ottimismo a tutti i costi. La vera gioia non può essere un qualcosa che proviamo a prescindere dalla vita. La vera gioia è una gioia che non ci può lasciare tranquilli alla luce di una fede che non può che scuoterci e suscitarci domande» ha detto Truffelli, che ha aggiunto «Questo è il messaggio centrale dell’Evangelii Gaudium, il progetto che dobbiamo attuare come associazione. Essere testimoni della gioia del Vangelo in tutti gli ambiti della nostra vita, prendendoci cura dei nostri soci». La sfida, infatti, non è solo quella di riscoprire la felicità in noi stessi, ma anche negli altri e nell’Azione Cattolica che si appresta a vivere il percorso assembleare.
Il rinnovo degli organi associativi, infatti, non è un mero passaggio burocratico, al contrario esso dev’essere un momento di riscoperta della nostra mission, che non smette mai di essere attuale. Come ricordato nel suo intervento introduttivo la presidente diocesana, Anna Maria Cutuli, «Abbiamo iniziato questo triennio con un assemblea dal titolo La gioia del discepolo è annunciare il Risorto e lo concludiamo tornando a parlare di gioia perché è questa la cifra che caratterizza il nostro servizio e la nostra storia». Una bella storia, come recita lo slogan della campagna adesioni di quest’anno e come hanno testimoniato i rappresentanti dell’ACR, del settore giovani e gli adulti, raccontando a Truffelli le attività e lo spirto che animano la nostra associazione a livello diocesano.
Non è mancato poi lo spazio per il confronto; molte le domande che le tante parrocchie presenti hanno rivolto al presidente nazionale e che, facendo sintesi, hanno esaminato la condizione di un’AC che si misura quotidianamente con le emergenze sociali del nostro tempo: precarietà, correnti migratorie generate da esigenze di studio e di lavoro, rapidità delle comunicazioni, mutamenti sociali, ecc…
In questo senso la risposta di Truffelli è stata molto precisa: non esistono soluzioni che si possano calare dall’alto. Bisogna continuamente analizzare i bisogni delle nostre comunità e cercare di fornire risposte adeguate a quei bisogni. Certamente non possiamo né dobbiamo utilizzare strumenti o modalità obsolete, anacronistiche. Viviamo in quest’epoca e qui siamo chiamati ad essere associazione, dobbiamo essere coerenti con la nostra storia ma anche essere capaci di modernizzarla rompendo lo scudo del “si è sempre fato così”. E non dobbiamo farci influenzare dai numeri, perché non esistono gruppi troppo grandi o troppo piccoli, esistono gruppi che si incontrano e condividono un impegno, un cammino.
Per assolvere al nostro compito abbiamo molti strumenti, ha ricordato Don Vittorio Rocca, assistente generale dell’Azione cattolica diocesana, a partire dal testo dell’Evangelii Gaudium, dal “Credenti inquieti” dello stesso Truffelli, dalle guide dell’associazione fino alle indicazioni pastorali 2016-2017 della diocesi di Acireale.
La conclusione dell’incontro con la recita dell’Angelus è stata affidata a Don Guglielmo Giambanco, Vicario Generale della Diocesi di Acireale, che ha celebrato anche la messa di apertura dell’Assemblea: «Riscopriamo la gioia vera che viene da Dio e non fatevi scoraggiare se alla fine di un triennio vi sembra che “il vino sia finito”, l’importante è che non finisca in noi la sete!».
Marianna Puglisi