Quello che mi accingo a scrivere per Nunzio Roccamena di sicuro non è un necrologio, direi piuttosto la partecipazione della sua nascita al cielo, dove è volato a far festa per sempre e, perché no, a organizzare un gruppo di azione cattolica anche lassù. E’ così che me lo immagino: indaffarato tra i beati a chiamare, coinvolgere, proporre e organizzare iniziative per onorare sempre più e meglio quel Gesù che è la Luce eterna del Paradiso e che si è sforzato di portare qui in terra in ogni angolo raggiungibile della sua comunità e del suo territorio.
Non sono sola a parlare di lui: per questi pensieri mi avvalgo dei tanti contributi che da ieri ogni socio che lo conosceva ha condiviso con gli altri sui nostri gruppi social. Il cordoglio è stato unanime, ma per Nunzio non si piange: lui ci ha insegnato a essere sempre allegri e ottimisti e infatti più d’uno di noi ha voluto sottolineare l’immagine sorridente che ci porteremo sempre nel cuore. Gli aggettivi per definirlo sono molti: instancabile, entusiasta, fervente, caro, infaticabile, appassionato, giovane, gioioso, squisito, gentile, premuroso. L’abbiamo incontrato in molti nei nostri appuntamenti diocesani, e in quelle occasioni si presentava sempre indossando, come un distintivo, i segni dell’appartenenza all’associazione: magliette o più spesso cappellini celebrativi dell’evento in questione.
Era uno sempre giovane dentro, pronto ad affrontare le fatiche di un lungo viaggio per partecipare ai raduni nazionali, o ad accompagnare i più giovani a quelli diocesani. Proprio i giovani erano il suo pensiero fisso: quante volte ha telefonato per chiedere se c’erano ancora testi disponibili per regalarli a questo o quell’altro responsabile che voleva coinvolgere! E non si fermava se non quando aveva ottenuto il suo scopo. Ha servito la Chiesa in ogni modo possibile: i gruppi d’ascolto, il Vangelo nelle case, l’impegno per i poveri, la devozione alla Madonna del Carmelo. Una grande esperienza messa con generosità ed umiltà al servizio della comunità parrocchiale e diocesana. Non ci lascia più poveri, ma più ricchi se sapremo seguire il suo esempio di non scoraggiarci mai e di superare le difficoltà affidandoci a Dio e aprendoci al dialogo con tutti, cercando sempre le parole giuste per arrivare al cuore con semplicità. Era un mite, e come assicurano le beatitudini, i miti erediteranno la terra.
Anna Maria Cutuli
Quando alla fine del secolo scorso (era il 1997), insieme a Carmelo Coco distribuivo Filodiretto (un foglio di comunicazione e collegamento per l’associazione) in giro per la diocesi sono sempre stato incuriosito dalla allora misteriosa figura del suo (di Carmelo) presidente parrocchiale. Non riuscivo a immaginare come potesse essere il presidente parrocchiale del vice presidente diocesano. A questo alone contribuiva il ritratto che ne faceva Carmelo quando ne parlavamo. Lui me lo descriveva come non più tanto giovane, ma appassionato dell’AC, disponibile con tutti ed entusiasta. Ovviamente la persona in questione era il nostro caro Nunzio Roccamena, nome al quale, all’epoca, non associavo nessun viso. Successivamente, conoscendolo, non ho fatto fatica a ritrovare quei tratti che Carmelo mi descriveva. In effetti ogni volta che ci siamo incontrati è sempre stato all’insegna dell’allegria e dell’impegno. A volte si vedeva che le cose non andavano bene e che la sua preoccupazione era per l’AC parrocchiale, soprattutto i giovani e gli educatori, e per la sua comunità. Anche l’ultima volta che ci siamo visti è stato così. Ricordo perfettamente la nostra ultima chiacchierata. Si vedeva che fosse stanco, e alla mia battuta sul fatto che fosse ancora lì lui mi ha risposto che era presente soprattutto come accompagnatore e supporto, visto che alcuni ragazzi della sua parrocchia erano alla prima esperienza e voleva che la vivessero nel miglior modo possibile. Ecco, in questo breve scambio c’è tutto il Nunzio che ho conosciuto, che ricordo e, soprattutto, a cui abbiamo voluto tutti bene. Aveva una battuta per tutti, era sempre disponibile ed allegro, ma prima di tutto era un credente e un appassionato, esattamente come mi aveva raccontato un caro amico che da ora e per sempre avrà il piacere della sua compagnia. Credo che da quelle parti ci sarà un pizzico di allegria e di entusiasmo in più.
Marco Aleppo
Acireale, 11 Febbraio 2022,
Festa della Madonna di Lourdes