Scrive papa Francesco: «Perché il presepe suscita tanto stupore e ci commuove? Anzitutto perché manifesta la tenerezza di Dio. Lui, il Creatore dell’universo, si abbassa alla nostra piccolezza. Il dono della vita, già misterioso ogni volta per noi, ci affascina ancora di più vedendo che Colui che è nato da Maria è la fonte e il sostegno di ogni vita. In Gesù, il Padre ci ha dato un fratello che viene a cercarci quando siamo disorientati e perdiamo la direzione; un amico fedele che ci sta sempre vicino; ci ha dato il suo Figlio che ci perdona e ci risolleva dal peccato».
Questo significa che contemplare il presepe nelle nostre case ci aiuta a “ritornare” a Betlemme; ci aiuta ad immaginare le scene, ci invita a sentirci coinvolti nella storia della salvezza. Guardo il presepe e mi “sento” anch’io lì dentro, come se “toccassi” la povertà che il Figlio di Dio ha scelto per sé facendosi come me.
In questo quarto giorno di Novena, Signore, ti chiedo di poterti incontrare nelle piccole e povere cose di ogni giorno, delle cose di cui è fatta la mia quotidianità che spesso reputo banale…ma è lì che ti incontro, è lì che l’Incarnazione continua. È lì che vieni a cercarmi, è lì che mi stai vicino.
Don Vittorio