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“PrayAre” insieme ai vescovi di Sicilia

Inizia dalla nostra Diocesi il percorso di preghiera itinerante

promossa dalla Delegazione Regionale

In questa atmosfera sinodale in cui sta vivendo la chiesa cattolica, la Delegazione regionale dell’Azione Cattolica ha proposto un percorso di preghiera itinerante che coinvolgerà le 18 diocesi della Sicilia.

“Pray-are” nasce con lo scopo di creare un momento comune per tutti i soci dell’Azione Cattolica, facendo ciò che ci permette in maniera assoluta di essere più vicini a Dio, di esprimere i nostri desideri, bisogni e aspirazioni, è infatti la preghiera ciò che unisce nel profondo ognuno di noi, soci di questa grande associazione, rendendoci un’unica, grande, comunità.

Per questo lo scorso 17 dicembre il consiglio diocesano si è riunito insieme al vescovo Mons. Raspanti nella chiesa di Santa Maria della Neve, per un breve ma intenso momento di preghiera, il quale è stato trasmesso in diretta sui canali social della Delegazione regionale, così da permettere a tutti i soci di unirsi in preghiera.

Pregare insieme è un modo per condividere, conoscersi, ampliare i propri orizzonti, ed è per questo che la scelta del luogo non è stata casuale; infatti, la chiesa acese è un’ambientazione spettacolare sia per la rilevanza storica e artistica che etnoantropologica. All’interno della chiesa vi è una grotta a scorrimento lavico naturale che diviene lo sfondo perfetto per la creazione dell’importante presepe settecentesco. La rappresentazione della nascita di Gesù è composta da 34 personaggi di grandezza naturale, lavorati in cera e legno e riccamente abbigliati con costumi che si rifanno ad uno stile ottocentesco popolare. I volti dei personaggi, ben conservati nonostante il trascorrere del tempo, fanno trasparire l’umiltà e la fede che li pervade nel presentarsi davanti al Signore. Poter pregare insieme alle altre diocesi in questo luogo così ricco dal punto di vista artistico diviene occasione per poter condividere le bellezze del nostro territorio e per vivere insieme le emozioni legate alla tradizione del periodo natalizio.

Il momento di spiritualità è durato circa 20 minuti durante i quali è stato letto il salmo e la seconda lettura della domenica successiva. Poi, il vescovo è intervenuto con la sua riflessione lasciandoci consigli e parole di coraggio per noi soci. Il discorso si è incentrato sulla novità del Natale: la nascita di Cristo ci rende in modo automatico figli e fratelli di Dio e ci permette di governare le problematiche del mondo moderno molto spesso frammentato e disorientato a causa dei cambiamenti dei modelli etici, dei punti di riferimento e della perdita delle certezze. Noi grazie alla nascita di Gesù siamo stati resi uomini e donne nuovi, possiamo vivere con speranza, gioia e fiducia; questa positività è proprio ciò che noi soci di Azione cattolica dobbiamo trasmettere agli altri, credenti e non. Infatti il vescovo ci ha invitato ad evangelizzare in tutti i luoghi, città, paesi, parrocchie, non soltanto con la parola ma soprattutto con le nostre azioni, emozioni, con la nostra autenticità di individui che gioiscono davanti la nascita di Cristo. Infine, ci ha invitato ad aprire i nostri cuori a tutti, e di far divenire i nostri gruppi sia parrocchiali che diocesani luogo sicuro, di accoglienza e ospitalità sia per i più deboli e scoraggiati sia per i più fedeli e volenterosi.

L’incontro si è concluso con una preghiera per la nostra associazione e per noi soci affinché possiamo diventare veri discepoli missionari attenti ai bisogni della chiesa e del singolo, testimoni puri ed amorevoli in questa terra siciliana in cui molti non credono più.

È stato bello poter vivere questo momento di spiritualità con il nostro vescovo ma ancora di più è stato avere la consapevolezza che contemporaneamente si stava pregando insieme a tutti i soci e non della Sicilia. Adesso non ci resta che aspettare il prossimo appuntamento e collegarci per scoprire i luoghi, i desideri e i bisogni della prossima diocesi. Pray-are, noi siamo preghiera, e quindi non possiamo fare altro, come diremmo in siciliano, che continuare a “priari”.

Elena Lo Giudice

Membro dell’equipe diocesana A.C.R.

Pubblicato il 19 Dicembre 2021