E dopo l’abitare ed il rimanere, venerdì scorso presso la sede diocesana dell’Azione Cattolica, la 3° tappa della Scuola Associativa ha preso in esame la responsabilità che ci lega al secondo verbo consegnato da Papa Francesco alla nostra Associazione, l’andare.
Aveva infatti detto il Santo Padre: «Mai un’Azione Cattolica ferma, per favore! Non fermarsi: andare! Andare per le strade delle vostre città e dei vostri Paesi, e annunciare che Dio è Padre e che Gesù Cristo ve lo ha fatto conoscere, e per questo la vostra vita è cambiata: si può vivere da fratelli, portando dentro una speranza che non delude. Ci sia in voi il desiderio di far correre la Parola di Dio fino ai confini, rinnovando così il vostro impegno a incontrare l’uomo dovunque si trovi, lì dove soffre, lì dove spera, lì dove ama e crede, lì dove sono i suoi sogni più profondi, le domande più vere, i desideri del suo cuore. Lì vi aspetta Gesù. Questo significa: andare fuori. Questo significa: uscire, andare uscendo».
L’invito è quello di raggiungere le periferie, sia geografiche che esistenziali, che si trovano al di là del portone delle nostre parrocchie. Ma siamo davvero in grado di riconoscere le periferie che ci circondano? E con quali strumenti dobbiamo andar loro incontro? Con quale stile?
Per dare risposta a questi interrogativi, si è dato vita a una tavola rotonda dal titolo “Andare: scarpe diverse verso un’unica meta” moderata da Salvo Catalano, redattore di MeridioNews nonché consigliere diocesano dell’Ac di Acireale, e animata dagli interventi del dottor Raffaele Gurrieri, Presidente diocesano dell’Azione Cattolica di Siracusa e del professor Carlo Colloca ricercatore di Sociologia dell’ambiente e del territorio presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania.
Il tema è stato indagato a partire dall’intervento del professor Colloca che ha evidenziato cos’è una periferia, come viene a crearsi questa sacca di marginalità urbana e sociale e quale dev’essere l’approccio con cui “andare” appunto verso questa realtà. Secondo Colloca sono due gli strumenti di cui dobbiamo essere provvisti nell’affrontare qualsiasi periferia: la passione e la bellezza; se in loro possesso, infatti, saremo capaci di dar vita ad un agire progettuale concreto, non emergenziale ma sostenibile nel tempo, in grado di far rete con gli attori del territorio e di far sentire i beneficiari della nostra azione, veri protagonisti del cambiamento.
Passione e bellezza sono state anche le parole chiave dell’intervento di Gurrieri che si è sviluppato a partire da una piccola provocazione: «Oggi abbiamo a disposizione indicatori economici che ci permettono di calcolare in ogni momento il rischio dei nostri investimenti. Ma qual è il rischiometro della nostra fede?». Andare, secondo Gurrieri, significa essere disposti a correre il rischio di uscire dalle nostre certezze. Ma per avere questo coraggio bisogna prima essere andati verso se stessi, verso il proprio cuore. Solo dopo questa introspezione saremo veramente in grado di provare quell’inquietudine, quella passione, che ci condurrà al nostro prossimo. Noi di AC, ha aggiunto il presidente di Siracusa, abbiamo la possibilità di caratterizzare questa missionarietà, questo andare, con lo stile proprio della nostra Associazione poiché il suo progetto formativo mira a creare uomini vocati al bene comune, capaci di realizzare un “andare” inclusivo e fecondo in tutti gli ambienti della vita quotidiana: la famiglia, la città, la scuola e la parrocchia.
L’incontro ha poi lasciato spazio agli interventi del pubblico e si è concluso con la visione di un breve video relativo all’esperienza compiuta da Colloca e da tutto il team di Renzo Piano con il progetto BAL- Buone Azioni per Librino, in cui l’obiettivo della riqualificazione della periferia catanese è stato perseguito proprio grazie “all’andare” di tutti i soggetti coinvolti (tecnici, istituzioni, società civile, ecc…).
Contemporaneamente alla Scuola Associativa, nella giornata di venerdì è continuato anche il cammino di un gruppo di ragazzi Acr coordinati dall’équipe diocesana verso la realizzazione dell’Edr– Équipe diocesana ragazzi, un’iniziativa che vuole valorizzare la voce dei ragazzi e renderli protagonisti del loro cammino.
Il prossimo ed ultimo appuntamento con la formazione associativa è fissato per venerdì 8 maggio; rifletteremo sul “Gioire”, non mancate!