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Tornano le celebrazioni con il popolo nelle nostre chiese tra gioia e responsabilità

Il 18 maggio è ormai vicino e, con esso, il ritorno alle celebrazioni con la partecipazione del popolo. Sono già passati più di due mesi da quella domenica 8 marzo, quando la nota della CEI, esplicativa dell’interpretazione autentica data dal governo nazionale, sanciva la sospensione delle celebrazioni a ‘porte aperte’.
Sono stati due mesi duri anche sotto questo punto di vista, ma questa esperienza ci ha anche fatto sperimentare, nella sofferenza, quanto per noi sia importante riunirci attorno alla Mensa di Cristo per nutrirci del Suo Corpo. Le nostre iniziative infatti, per quanto lodevoli, trovano proprio il loro fondamento nella Parola di Dio e nella vita sacramentale. Le numerose celebrazioni trasmesse in diretta dai nostri parroci, pur non potendo sostituirsi alla partecipazione effettiva, ci hanno fatto comunque sentire meno lontani dalle nostre comunità.

Oggi ognuno di noi, in quanto cristiano, ha il diritto, la voglia e anche la necessità di vivere nuovamente la comunità parrocchiale e le celebrazioni “dal vivo” in egual misura di coloro che hanno voglia di andare nuovamente al ristorante, in bicicletta o dal parrucchiere. Risulta davvero difficile stilare una classifica delle priorità personali che sia uguale per tutti e soprattutto che soddisfi le esigenze di tutti.

Non abbiamo mai visto questa privazione come una arbitraria limitazione alla nostra libertà di culto, ma come un sacrificio necessario che abbiamo accettato per il bene di tutti, specie dei più deboli. Non sono un caso, infatti, i tantissimi sacerdoti che si sono ammalati di Covid-19, decine dei quali hanno perso la vita. E’ stato proprio il loro servizio che li ha esposti ad un rischio maggiore. A loro va la nostra preghiera di suffragio e il nostro sentito grazie.
Adesso siamo felici di poter tornare nelle nostre chiese per partecipare alle celebrazioni, ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che ora viene chiesto a tutti noi un supplemento di responsabilità. Da cristiani e da cittadini, siamo chiamati a rispettare le misure previste dalle norme e dal Protocollo per le celebrazioni, senza mettere in difficoltà i nostri parroci ma, anzi, collaborando con loro.


Vi invitiamo, pertanto, nel rispetto delle norme e delle raccomandazioni previste, a prestare servizio nelle vostre parrocchie di appartenenza, evitando l’esposizione in prima linea dei nostri soci più anziani o più deboli; ad aiutare il parroco nel servizio di accoglienza ai fedeli e nella igienizzazione del luogo di culto, prima e dopo le celebrazioni, collaborando con le varie realtà presenti nella parrocchia.

La presidenza Diocesana

Pubblicato il 14 Maggio 2020