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Trivelle si o trivelle no?

Si avvicina il giorno, il 17 aprile prossimo, in cui saremo chiamati alle urne per esprimerci a favore o contro le concessioni a tempo indeterminato alle piattaforme petrolifere  per l’estrazione di petrolio e idrocarburi entro le 12 miglia (22 chilometri) dalla costa. Una questione che ci riguarda tutti da vicino, come cittadini, come credenti, come uomini di buona volontà e custodi del creato, come ci ricorda il papa nella sua enciclica Laudato si’.

Cosa sappiamo di questo referendum? Ci siamo informati? E andremo a votare? Interrogativi a cui rispondere con una presa di coscienza responsabile e consapevole. Andare a votare per esprimere la nostra opinione è un diritto: non rinunciamo a farlo per pigrizia, disinformazione o disinteresse! Ma per far questo dobbiamo conoscere e capire e soprattutto ricordare che la nostra formazione di laici di Azione cattolica si esprime nella partecipazione attiva giocata sul territorio in cui viviamo. Abbiamo il dovere di  formarci un’opinione e avere un nostro pensiero su temi fondamentali della vita civile quali lavoro, giustizia, pace, salvaguardia del creato. Non ci è permesso dire non mi interessa, oppure non riguarda la mia regione o la mia città: noi siamo quelli del Ci sta a cuore, come ci ricorda lo slogan che accompagna dall’inizio questo nostro anno associativo. Le tematiche ecologiche e del rispetto dell’ambiente, unitamente a quelle del rispetto della dignità dell’uomo ci interpellano in modo particolare come credenti. La Sacra Scrittura, la Dottrina Sociale della Chiesa, le recenti esortazioni apostoliche di papa Francesco (Evangelii Gaudium e Laudato si’), e l’attenzione a quello che succede attorno a noi sono criteri essenziali per un cristiano discernimento della realtà. Dobbiamo aver chiaro il concetto di “bene comune”: è il bene personale o di una ristrettissima cerchia o è il bene di tutti?

Anche il progetto che abbiamo da poco avviato nelle nostre parrocchie in preparazione al campo estivo: “Il giardino, la vigna, le relazioni umane. I laici di Ac al servizio di Dio per un progetto di umanità nuova”, in particolare il percorso degli adulti, ci chiede di occuparci in prima persona di tutto ciò che riguarda questa nostra terra spesso ferita, sfruttata o trascurata, la sua dignità di creatura di Dio e il nostro rapporto con essa.

Dobbiamo quindi prendere l’iniziativa e coinvolgerci (EG n.24); dobbiamo prendere posizione e schierarci: decidere di non decidere non fa per noi. La partecipazione è il contrario dell’astensionismo. Tutto dipende dalla nostra consapevole responsabilità. Noi ci siamo dentro, non possiamo delegare e poi lamentarci:  I care, mi interessa, diceva don Lorenzo Milani.

Informiamoci allora, cerchiamo di capire e andiamo a votare. In questa direzione si è espresso oggi il presidente della Corte Costituzionale, e anche i Vescovi Italiani hanno già da tempo fatto sentire la loro voce. Il si o il no dipendono dalla nostra coscienza, informata e capace di scegliere.

Per saperne di più vi rimandiamo alla bella scheda completa ed esauriente che il MSAC nazionale ha preparato e che possiamo leggere sul sito dell’Azione Cattolica Italiana: http://msac.azionecattolica.it/sites/default/files/MSAC_Referendum%2017%20Aprile.pdf

A noi la scelta allora, e a noi la parola!

Anna Maria Cutuli

Pubblicato il 12 Aprile 2016