In piscina mi capita spesso di incontrare un ragazzone grande e grosso che, per mano col suo istruttore si lascia condurre verso l’acqua e si immerge felice lanciando gridolini di gioia. Fa progressi evidenti e presto sarà in grado di nuotare da solo acquistando sicurezza e autonomia.
È evidente che ha qualche problema psicologico (non so di autismo o altro), ma quando mi vede e mi riconosce sembra contento. Mi saluta sempre portandosi la mano alla fronte, come se facesse il saluto militare. Ho parlato più volte con la mamma, e mi ha spiegato che fa così perché gli è tanto piaciuta la mia cuffia per nuotare, tutta bianca con le strisce rosa.
La signora mi ha anche raccontato che al ragazzo piacerebbe anche coinvolgere la madre nel corso di ballo latino, dove un giovane istruttore dalla pelle scura e dai capelli crespi fa muovere a ritmo di musica tante signore di tutte le età e di tutte le taglie.
La mamma del mio amico di nuoto è tanto allegra e simpatica e tutti e due sono una bella coppia molto ben affiatata.
Non so nemmeno come si chiama, ma ormai lo cerco con lo sguardo ogni volta che arrivo in piscina, ma oggi, 2 aprile, giornata mondiale dedicata alla consapevolezza sull’autismo, dedico a lui e a tutti quelli come lui il mio pensiero affettuoso.
Anna Maria Cutuli