ACIREALE ore 18.00 di sabato 7 aprile 2018
Il salottino allestito nella sala grande del centro diocesano di Azione Cattolica, location esclusiva per la conversazione a più voci in ricordo di Camilla Bella, si riempie di bella gente arrivata da “strade diverse” per condividere un incontro tutto da scoprire.
“Beata tu!”, esclama la signora seduta in seconda fila (al momento mi sfugge il suo nome ma il volto no), inarcando fino al massimo il sopracciglio destro, costringendo l’occhio ad affacciarsi fuori, col rischio di cadere giù dall’orbita. Pronta, la bocca si distende in un sorriso a mezza luna, spingendo in alto la guancia così da offrire un morbido cuscino su cui appoggiare le ciglia e guardare con incanto e stupore il volto che gli sta di fronte”. Il volto di Camilla! Quel volto che immagini, musica, testimonianze hanno tratteggiato con delicatezza e discrezione per tutta la durata dell’incontro. Un volto di donna che guarda e si lascia guardare.
“È come pensavo:
Mi guardi e non dici;
Abbracci con gli occhi,
Rapita, in silenzio.
In punta di piedi
Il tuo volto, vicino,
Si specchia nei volti:
Un intreccio,
Un ricamo.”
Quanti volti hanno segnato e accompagnato la sua vita! Quanti ne conservava gelosamente nel cuore! Intrecci di storie (gioia e fatica), trame di racconti, ricami di relazioni l’hanno fasciata e affascinata in un forte, caloroso, fraterno abbraccio. Gli occhi guardano ma “non si vede bene che col cuore”. Lo sguardo del cuore vede o meglio sente, tocca, si lascia toccare, parla, dice all’altro che tu esisti. “Con tenerezza tanta” firmava Camilla nelle sue lettere. È stato bello scoprire questi tratti del volto di Camilla attraverso i racconti e i ricordi che ci hanno regalato don Roberto Strano, Barbara Sgroi, il nipote Rosario Bella, mons. Paolo Urso, a inizio di serata.
Camilla è donna, madre, sorella, amica, zia…. E non è finita….
Camilla è donna libera che si è lasciata affascinare dai tratti inconfondibili dell’Uomo libero.
Camilla è donna di fede, donna forte, curiosa, coraggiosa …. ma anche donna fragile e umanissima. Con queste tinte forti Teresa Scaravilli “colora” il ritratto appena abbozzato.
Ritratto che si arricchisce di particolari dopo la pausa tè (buono il tè, quasi come quello di casa Bella!). Santo Toscano e Cettina Barbagallo rifiniscono il ritratto di Camilla aprendo una finestra che “fa entrare” una luce leggera, soffusa. Il ricordo diventa gesto, condivisione, dono d’amore appassionato e intelligente… Camilla viene ricordata come donna povera, mite, esigente. Donna in cammino incontro al fratello che soffre, che è solo, che è povero,che non ha “nessuno” che si accorga di lui e se ne prenda cura fino al dono della vita.
Il ricordo si fa preghiera con le parole di un manoscritto di Camilla riprese, musicate e cantate dal vivo da don Vittorio Rocca. “Gli occhi negli occhi” per un dialogo sempre nuovo e creativo.
“Beata tu”, Camilla! Grazie, a buon rendere e “benedicat, benedicat benedicat tibi Dominus et custodiat te”
Rina Di Maria